Il segreto della collezionista di fiori by karen Viggers

Il segreto della collezionista di fiori by karen Viggers

autore:karen Viggers [Viggers, Karen]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788822729293
Google: Q3aGDwAAQBAJ
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2019-04-09T16:23:58+00:00


Parte terza

Crescita

Capitolo 21

Max non sapeva come avessero fatto i suoi compagni di scuola a sapere dei cuccioli, ma all’inizio della settimana non parlavano d’altro.

«Che cosa è successo? Tuo padre li ha uccisi?»

«Lily Moon dice che li ha annegati».

«Perché tuo padre abita dai Mooney?»

«Perché dorme sul divano di Lily Moon?»

«Perché la mamma lo vuole uccidere», gridò lui. «E anch’io».

Fuori si mostrava forte, ma dentro di sé era disperato. Non voleva pensare ai cuccioli. Non voleva pensare ai loro musetti e alla loro espressione mentre suo padre li spingeva sott’acqua.

Adesso Max aveva capito che Rosie non era mai stata una cattiva madre. Suo padre doveva aver affogato anche gli altri cuccioli che aveva avuto, appena erano nati. Per questo lui non li aveva mai visti. Nel bagno della scuola, pianse tutte le sue lacrime. Sperava che suo padre restasse da Mooney per sempre, perché lui non l’avrebbe mai perdonato.

Erano tutti tristi per lui, tranne Jaden, che aveva un gran sorriso stampato in volto, come se avesse sempre sperato che i cagnolini morissero. «Povero Max. Sempre a frignare per i suoi cagnetti. Sei una femminuccia, piagnone. Tanto sono morti tutti».

Non tutti, pensò lui.

Non voleva che Jaden sapesse di Bonnie. Ora viveva da Leon, ed era quasi come se fosse rimasta sua. Ogni giorno, prima di andare a scuola, passava a vedere come stava. Nel pomeriggio le dava da mangiare e giocava con lei fino al rientro di Leon. L’addestramento non andava granché bene, ma sua madre gli aveva detto che doveva insistere. Bonnie era capace di concentrarsi quanto lui a scuola, e lui si disse che in fondo erano quasi uguali.

La casa era silenziosa, senza il papà. Niente grida. Niente liti. Max sentì la mamma parlare al telefono con Trudi. «Come fa Liz a sopportarlo? … Ti immagini Shane e Mooney nella stessa casa? … Hai ragione. Povera Liz, non ha scelta… Pensa quanta birra staranno bevendo quei due. Tutto quell’alcol e i loro discorsi da uomini… Che cosa? Ha chiesto di dormire da voi? Che faccia tosta… No, non lo rivoglio. Deve cuocere nel suo brodo».

Max però si era accorto che sua madre si stava logorando senza il papà. Lui aveva molti più lavoretti da fare, come tagliare la legna e portarla dentro, oppure andare a buttare la spazzatura fuori.

Nella notte di domenica, quando si alzò per andare al bagno, si accorse che Suzie non era in camera sua. Andò a cercarla con la torcia e la trovò nel letto con la mamma. Se suo padre fosse tornato, non ci sarebbe più stato posto per lui, e sarebbe stato costretto a dormire nel capanno insieme a Rosie – come aveva detto sua madre diverse volte a Trudi.

A Max non sarebbe dispiaciuto dormire con Rosie. Avrebbe preso il sacco a pelo e un cuscino, e se non pioveva, potevano distendersi sotto le stelle. Rosie era meglio di una borsa dell’acqua calda, ed era bello stare fuori di notte. Quando non era nuvoloso, il cielo era cosparso di stelle e si poteva ammirare l’universo,



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